Lo spazzolino può salvare il nostro cuore!
La relazione tra bocca e cuore!
“Tra la salute del cuore e quella della bocca c’e’ una relazione piu’ stretta di quanto non si possa immaginare: lo hanno dimostrato recenti ricerche condotte in America e in Inghilterra, che hanno evidenziato come il muscolo cardiaco possa essere messo a rischio da una cattiva igiene orale”
Il Dental Studio del Dr. Giorgio Rocca è all'avanguardia nella diagnosi e nella cura delle malattie odontoiatriche correlate alle malattie cardiovascolari, in quanto
si avvale della Consulenza del Centro Cardiologico Rocca, adiacente al Dental Studio del Dr. Giorgio Rocca sito in Pomigliano D'Arco. scopri dove
Ai pazienti con problemi cardiaci o cardiovascolari, il Dr. Giorgio Rocca offrirà non solo diagnosi di malattie paradontali, ma anche percorsi di cura completi e di qualità, affiancandosi a cardiologi altamente specializzati del Centro Cardiologico Rocca, che metteranno a disposizione la loro esperienza e le loro strumentazioni all’avanguardia.
“Quando si valuta lo stato parodontale e si formula un piano di trattamento, vanno presi in considerazione molti aspetti della salute del paziente.
Il trattamento odontoiatrico del paziente a rischio di patologie cardiovascolari o che ne ha già sofferto in passato è molto delicato e non va sottovalutato nessun aspetto della salute del paziente”
Perchè i batteri parodontopatici sono fattori eziologici nello sviluppo delle malattie cardiovascolari?
Le conclusioni sono arrivate dopo un lavoro durato otto anni che ha coinvolto 11 mila pazienti.
I ricercatori inglesi hanno messo in luce come il responsabile della correlazione tra igiene orale e rischio cardiaco sia lo streptococco, che provoca l’insorgenza della carie e di altre malattie gengivali. Normalmente il batterio in questione è presente soltanto nella bocca, ma una gengiva sanguinante può facilmente trasmetterlo all’organismo.
Se diffuso nel sangue, può provocare la formazione di coaguli, possibile causa scatenante di ictus e infarti. Una buona igiene orale, che preveda il corretto utilizzo dello spazzolino almeno due volte al giorno, e la pulizia dei denti dal dentista una volta ogni sei mesi può bloccare l’insorgenza dello streptococco e limitare così lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
L’ azione del batterio
Una volta entrato nel sangue, il batterio produce una proteina, chiamata PadA, la quale stimola le piastrine a unirsi tra loro per formare uno scudo protettivo al microrganismo. Sarebbero proprio questi coaguli i responsabili di infiammazioni e attacchi cardiaci. Un comunicato, diffuso dal Prof. Howard Jenkinson che ha partecipato alla ricerca, afferma che quando le piastrine si aggregano insieme, racchiudono completamente i batteri. “Ciò – ha precisato Jenkinson - fornisce una copertura di protezione non soltanto dal sistema immunitario, ma anche dagli antibiotici che potrebbero essere assunti per debellare l’infezione. Purtroppo, mentre aiuta i batteri, l’aggregazione piastrinica può causare piccoli coaguli di sangue, escrescenze sulle valvole cardiache o infiammazione dei vasi sanguigni, che possono bloccare l’afflusso di sangue al cuore e al cervello”. “Questo studio - ha aggiunto Jenkinson – conferma quindi quanto una corretta igiene orale sia importantissima, non soltanto per i denti.”
Il precedente studio inglese
Evidenze empiriche sul legame tra la scarsa igiene orale e la salute del cuore non sono una novità: uno studio dell’University College di Londra aveva dimostrato come chi non segue una corretta pulizia dei denti e non si sottopone a un controllo medico ogni sei mesi, ha il 70% in più di probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari rispetto a chi segue le indicazioni del proprio dentista e si lava i denti due volte al giorno.
La ricerca italiana
Il lavoro dei ricercatori di Bristol segue di poco un altro studio, questa volta italiano, che aveva ipotizzato una correlazione tra parodontologia
e sviluppo di placche aterosclerotiche.
La ricerca, condotta presso l’Unità odontoiatrica dell’Ospedale Sacco di Milano su individui sani affetti da parodontopatia, ha dimostrato come il trattamento odontoiatrico sia stato in grado di contrastare significativamente i fattori infiammatori e immunologici dello sviluppo della aterosclerosi. Quest’ultima è una malattia degenerativa che colpisce le arterie di medio e grosso calibro ed è causa di patologie molto gravi come l’angina pectoris e l’ictus.
“La malattia parodontale – ha dichiarato Stefania Piconi, del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano – è a tutti gli effetti una malattia infettiva.
Esiste un germe, il porphyromonas gingivalis, che è stato documentato risiedere dentro le placche aterosclerotiche. Abbiamo dimostrato, quindi, che una patologia infettiva, che ha origine nel cavo orale, è capace di indurre una infiammazione dell’endotelio, base dell’evoluzione verso la degenerazione aterosclerotica. Ora lo studio dei ricercatori di Bristol conferma e amplia le nostre conoscenze”.
Per Mario Clerici, coordinatore dello studio italiano e direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche dell’Università degli Studi di Milano “quella dei ricercatori di Bristol è una scoperta importantissima, in quanto per la prima volta si può avere una immagine fisica del prima e dopo la cura dentale con la precisa evidenza del miglioramento della salute del sistema cardiovascolare”. “Con questo studio - conclude Clerici - sappiamo con certezza che una corretta cura del paradonto non si limita a ridurre gli indici infiammatori ma migliora lo stato complessivo del sistema arterioso, riducendo quindi la possibilità che sopraggiungano infarti o altre patologie del sistema cardiocircolatorio”.
Il collegamento tra una scarsa igiene orale e malattie cardiache è dunque ormai scientificamente provato.
                                              Da oggi avete un motivo in più per aver cura del vostro sorriso!