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E' Possibile raddrizzare i denti in maniere invisibile?
Mi chiamo Fabiana ed ho 34 anni, ho un problema di accavallamento dei denti ed in passato non gli davo troppo peso, ora mi rendo conto invece che è un inestetismo importante e vorrei fare qualcosa. Lavoro a contatto con il pubblico e vorrei risolvere il problema senza portare l'apparecchio fisso, come potrei risolvere il mio problema?
Gent.ma Fabiana,
innanzitutto grazie per la domanda che mi permette di parlare di un argomento quanto mai attuale.
L'affollamento dentario, oltre a causare inestetismi, è causa anche di una cattiva igiene e quindi predispone il cavo orale ad una maggiore possibilità di sviluppare patologie come la carie e soprattutto la malattia parodontale .
Negli ultimi anni l'ortodonzia ha fatto passi da gigante e la tecnologia ci ha messo a disposizione un'arma più per la risoluzione delle problematiche ortodontiche come la sua in modo assolutamente invisibile : gli Allineatori Invisibili
Gli Allineatori Invisibili sono ormai utilizzati da anni ed i risultati sono entusiasmanti per il clinico quanto per il paziente. La tecnica consiste nel prendere le impronte della bocca del paziente che vengono inviate ad un centro di elaborazione dove con dei software di ultima generazione vengono progettati gli spostamenti dei denti da eseguire. Il paziente potrà così vedere in anteprima sul monitor l'evoluzione della propria dentatura e vedere in anticipo il risultato finale, se tale risultato risulta pienamente soddisfacente per il paziente, dal progetto si passa alla realizzazione di una serie di mascherine completamente trasparenti che il paziente dovrà inserire sui denti. Il paziente dovrà indossare le mascherine durante tutto il giorno togliendole solo per mangiare e per eseguire l'igiene quotidiana, così facendo le mascherine eserciteranno la loro azione spostando i denti nella giusta posizione. Ogni due settimane circa al paziente verranno sostituite le mascherine con delle mascherine nuove fino alla fine del trattamento che, in media, dura circa 18 mesi.
Ovviamente con questa sistematica si possono risolvere moltissime problematiche dentarie, ma non tutte, spetta sempre allo specialista effettuare una diagnosi e decidere se è il caso di percorrere la strada dell'ortodonzia tradizionale o quella degli allineatori invisibili.
Questa tecnica la consiglio soprattutto a pazienti adulti che per ragioni estetiche e sociali preferiscono non portare l'ortodonzia fissa con gli attacchi metallici fissati sui denti.
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Implantologia dopo un'estrazione , quanto si può aspettare?
Mi chiamo Anna, ho 37 anni e ho dovuto estrarre un premolare superiore 3 mesi fa. Per problemi economici non mi è possibile subito affrontare l'onerosa spesa di un impianto. Quello che vorrei sapere è questo: entro quanto sarebbe opportuno che io facessi l'impianto prima che sia troppo tardi (ossia venga a mancare osso, si comprometta la masticazione, ...) oppure l'impianto si può fare quando si vuole? Voglio dire, se io decidessi di far fare l'impianto tra un anno o poco più, sorgerebbero dei problemi? Grazie
Gentile signora Anna, sicuramente la scelta migliore sarebbe mettere l'impianto prima possibile, ma la biologia ossea è estremamente variabile, infatti ci troviamo zone post-estrattive recenti che hanno subito grossi riassorbimenti e zone post-estrattive di molti anni che hanno mantenuto una buona quota ossea. Inoltre va considerato il fatto che i denti contigui possono spostarsi verso la zona lasciata vuota riducendo lo spazio da occupare col manufatto protesico inficiando così il risultato estetico e funzionale. Inoltre gli studi in materia di implantologia dimostrano ormai da più di un decennio che l'osso in cui viene tempestivamente inserito un impianto tende grazie ai carichi masticatori a mantenersi più forte con ovvie ripercussioni sulla durata dello stesso.
Quest'ultima considerazione la possiamo anche ribaltare sul piano economico dicendo che un impianto inserito subito, godendo di una maggior quantità e qualità dell'osso è sicuramente un impianto che ha più probabilità di dare esito positivo e con una maggiore durata negli anni (quindi ritardare il più possibile un nuovo intervento protesico).
Tenendo conto degli studi di cui sopra e per ridurre le sedute chirurgiche e quindi aumentare il comfort del paziente oggi sempre più spesso si utilizza la tecnica dell'implantologia post-estrattiva che prevede l'inserimento dell'impianto nella stessa seduta in cui si effettua l'estrazione del dente compromesso.
Per quanto riguarda l'aspetto meramente economico posso dirle che è ormai diffusissima negli studi odontoiatrici la possibilità di accedere a finanziamenti personalizzati che le darebbero la possibilità di non rimandare a data da destinarsi la risoluzioni delle sue problematiche dilazionando il pagamento a suo piacimento.
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Quando devo portare il mio bambino dal dentista per la prima visita?
I genitori dovrebbero portare il bambino dal dentista per una prima visita dall’età di 1 anno, a meno che il pediatra non ritenga necessaria una visita precedentemente. Successivamente i bambini dovranno essere controllati dal dentista pediatrico ogni 6 o 12 mesi in modo tale da monitorare l’igiene orale, la dieta e lo sviluppo dell’intera bocca.
E’ consigliabile che la prima esperienza del bambino dal dentista non coincida con la necessità di eseguire un trattamento. Un giro sulla sedia del dentista, cartoni animati e musiche per bambini possono rendere la prima visita un momento piacevole e vissuto senza paura. Se il bambino è tranquillo e la situazione lo permette durante la prima visita si può anche contare i denti da latte mentre il bambino controlla tutto quello che succede nella sua bocca attraverso uno specchio.
Far fare la prima visita dal dentista pediatrico precocemente è importante per costruire un buon rapporto tra il bambino e il dentista che si fondi sulla fiducia e il comfort per le future visite.
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Come si può prevenire ed evitare l'insorgenza della paura del dentista nel bambino?
I fattori che contribuiscono a sviluppare una visione positiva della figura del dentista coinvolgono un iniziale incoraggiamento ed una positiva comunicazione da parte dei genitori, oltre ovviamente ad esperienze dal dentista prive di dolore.
E’ inoltre importante che tra il piccolo paziente ed il dentista si stabilisca un rapporto di fiducia basato sulla giusta comunicazione, che il dentista tratti il bambino con rispetto e soprattutto che i piccoli pazienti possano fermarsi in qualunque momento della terapia desiderino. Inoltre iniziando le visite dal dentista dal primo anno di età e soprattutto rendendo queste visite divertenti attraverso l’uso di giochi divertenti, trucchi di magia, uno studio appositamente dedicato con personaggi dei fumetti e dei cartoni, contando i denti insieme e insegnando come si lavano correttamente sul modello dei denti, mostrando i denti da latte sullo schermo TV e ascoltando musica per bambini o proiettando i cartoni animati o i film preferiti sullo schermo TV si può rendere una seduta dal dentista un qualcosa di diverso e trasformare un momento di paura in un momento di gioco e divertimento, fattore che può realmente fare la differenza.
I bambini che vivono una esperienza dal dentista così impostata, svilupperanno una associazione positiva con la figura del dentista in primis, ma anche con lo staff e con lo studio e sicuramente affronteranno con un diverso spirito le visite future.
L’importante è non usare mai la figura del dentista come una minaccia se i bambini non si lavano i denti o se mangiano troppi dolci e caramelle. Infatti se il dentista viene descritto come una figura negativa, i bambini si porteranno questa convinzione per tutta la loro vita.
E’ importante NON usare il dentista come minaccia perché il bambino non si lava i denti, così facendo infatti si creerà ulteriore paura che durerà anche quando saranno grandi.
E’ importante stabilire un rapporto di fiducia tra il bambino e il dentista attraverso una precoce prima visita e continui e regolari check-up.
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Quando devo iniziare a somministrare il fluoro e in che quantità?
Il fluoro è un minerale che aiuta a prevenire la carie dentale formando fluoroapatite e rafforzando lo smalto dei denti, rendendolo più resistente all’attacco da parte degli acidi e dei batteri presenti nella bocca. Inoltre il fluoro favorisce la remineralizzazione dello smalto demineralizzato e presenta anche un effetto antimicrobico su alcune specie batteriche diminuendone capacità di adesione e tempi di riproduzione. Se si vive in aree dove il fluoro presente nell’acqua è meno di 0,6 ppm è opportuno chiedere al proprio pediatra se sia necessario somministrare un supplemento di fluoro (per bambini dai 6 mesi ai 2-3 anni di età la quantità di fluoro raccomandata è di 0,25 mg/giorno). Molte acque pubbliche sono arricchite con fluoro così come molte acque minerali in bottiglia, quindi è necessario sapere questo dato prima di somministrare ulteriore fluoro.
Il fluoro può essere somministrato sottoforma di gocce che possono essere date pure o aggiunte al biberon o al cibo, oppure come compresse da far sciogliere in bocca.
Anche se il bambino non riceve alcun quantitativo di fluoro dal latte materno dato che il contenuto di tale minerale è trascurabile, se si vive in aree dove l’acqua potabile è fluorata o si usa acqua minerale in bottiglia contenente fluoro per preparare il biberon, allora il bambino riceverà il fluoro da tali fonti. In caso contrario è necessario somministrare fluoro secondo la tabella.
E’ necessario fare attenzione a non somministrare il fluoro in quantità eccessiva oppure si creerà una situazione detta FLUOROSI, caratterizzata da macchie bianche gessose presenti sullo smalto dei denti, le quali non sono altro che la rappresentazione dell’ipomineralizzazione dello smalto.
Si raccomanda inoltre di attendere i 3 anni prima di utilizzare dentifricio per lavare i denti del bambino.
Dai 3 ai 6 anni si deve utilizzare un dentifricio contenente 500 ppm di fluoro, mentre dai 6 anni in poi si può utilizzare un dentifricio contenente 1000 ppm. Inoltre inizialmente utilizzare una dose di dentifricio pari ad una lenticchia per far abituare il bambino, questo perché i bambini tendono generalmente ad ingoiare il dentifricio piuttosto che a sputarlo.
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Quante volte al giorno i bambini si devono lavare i denti?
Il consiglio è di far lavare i denti ai bambini almeno 3 volte al giorno, ovvero dopo ogni pasto. Si comincia subito dopo aver fatto colazione, prima di andare a scuola. Successivamente si lavano i denti dopo aver pranzato ed infine dopo aver cenato, prima di andare a dormire. Sicuramente nell’igiene dentale quotidiana, lavarsi i denti prima di andare a dormire è il momento più importante. Il motivo è che durante il giorno la saliva svolge un ruolo importante nella prevenzione della carie in quanto in essa sono presenti enzimi, elettroliti, disinfettanti e agenti antibatterici.
La saliva infatti neutralizza l’azione degli acidi della placca per effetto tampone prevenendo la formazione della carie. Quando si dorme invece l’organismo va in uno stato di metabolismo basale dove la produzione della saliva diminuisce notevolmente e quindi cala anche il livello di protezione dei denti che sono così maggiormente suscettibili di sviluppare carie.
Un ulteriore consiglio è di far lavare i denti anche dopo semplici merende o spuntini e inoltre anche dopo aver preso medicine in quanto in esse sono presenti acidi che possono indebolire lo smalto dei denti.
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Perchè i denti da latte sono così importanti?
I denti da latte sono importanti principalmente perché conservano lo spazio per i successivi denti permanenti, che cominciano ad erompere intorno all’età di 6 anni. Inoltre denti da latte, gengive e lingua sono importanti non solo per la funzione masticatoria ma anche perché intervengono nella crescita della mandibola e della mascella e nella corretta eruzione dei denti permanenti.
I denti da latte per di più sono una chiave importante nel corretto sviluppo del linguaggio e della fonazione, oltre che a dare, se correttamente sviluppati, una buona immagine di sé.
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Cosa posso fare per proteggere i denti del mio bambino dalla carie?
E’ importante capire che i denti da latte sono suscettibili di sviluppare carie dal momento in cui erompono nel cavo orale. L’igiene orale deve cominciare subito dopo la nascita pulendo le gengive con una piccola garza umida dopo ogni pasto.
Dall’età di 4 mesi fino all’età di 12 mesi, gli incisivi superiori o inferiori cominciano ad erompere e si devono cominciare a spazzolare.
E’ importante non lasciare mai addormentare il bambino con il biberon a meno che non contenga acqua e che il biberon sia stato lavato e sciacquato bene prima di essere riempito. Un biberon pieno di latte, succo di frutta o tisana se somministrato per far addormentare il bambino è causa di carie, così come il ciuccio immerso in sostanze zuccherose.
Tale condizione è nota come Sindrome da Biberon e colpisce prevalentemente gli incisivi superiori e i molari superiori ed inferiori, mentre tutti gli altri denti possono risultare sani.
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A che età cominceranno a spuntare i denti permanenti?
All’età di 4 anni comincia a crearsi lo spazio per i denti permanenti, mentre le ossa mascellari cominciano il loro sviluppo e quindi il loro accrescimento. I primi denti da latte che andranno persi verso i 6-7 anni saranno i due incisivi centrali inferiori e subito i due incisivi inferiori permanenti occuperanno il loro posto. Contemporaneamente i primi molari superiori ed inferiori cominceranno ad erompere nel cavo orale.
Dai 6 ai 12 anni è normale osservare nella bocca del bambino la presenza sia di denti da latte che di denti permanenti, in quanto ci si trova in una fase di transizione della permuta dentale.
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Cosa devo fare in caso di alterazione del colore di un dente del mio bambino?
Le discolorazioni sono frequentemente il risultato di un evento traumatico a carico del dente che ha causato un danno a carico del nervo del dentino stesso. L’alterazione del colore è un evento che si manifesta solitamente 2-3 settimane dopo l’evento. I denti dei bambini solitamente ritornano del loro colore iniziale nel giro di 6 mesi.
La cosa migliore da fare è contattare il vostro odontoiatra pediatrico di riferimento per illustrare la situazione e per richiedere una visita di controllo per meglio capire e analizzare il caso nello specifico.
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Grande rialzo di seno mascellare, in studio o in ospedale?
Salve, mi chiamo Marco ed ho 44 anni da anni ho perso i due molari superiori e vorrei sostituirli con l'implantologia e mi hanno detto che ho poco osso e che dovrei fare un rialzo del seno mascellare ma ho una paura tremenda. Volevo sapere se è un intervento che si puo fare tranquillamente in ambulatorio o è necessario eseguirlo in regime ospedaliero? Quali possono essere le controindicazioni? i rischi post-operatori sono tanti?
Gentile sig. Marco, il grande rialzo di seno mascellare è un intervento che può essere tranquillamente eseguito in ambulatorio odontoiatrico e non c'è alcun bisogno del ricovero. Come ogni tecnica chirurgica ha bisogno di esperienza per essere eseguita in totale sicurezza e senza grossi effetti collaterali.
Le moderne tecniche come la chirurgia piezoelettrica e la rigenerazione ossea guidata con biomateriali e PRF (centrifugato di sangue del paziente contenente cellule staminali) ci danno la possibilità di raggiungere una percentuale di successo ormai altissima. Grazie a queste ultime tecniche oggi, inoltre, si riesce ad eseguire in una sola fase chirurgica il rialzo del seno mascellare ed il posizionamento degli impianti con l'enorme vantaggio di eliminare una seconda seduta chirurgica ed accorciando i tempi per la protesizzazione degli impianti.
Per quanto riguarda le controindicazioni sono rappresentate dall'eventuale presenza di cisti del seno mascellare, sinusiti con mancata pervietà del seno (che vanno curate prima di eseguire il rialzo), o la presenza di setti ossei che tenderebbero a rendere lo scollamento della membrana di rivestimento del seno difficoltosa con possibilità di lacerazione della stessa e conseguente sinusite.
Per evitare complicanze è di fondamentale importanza l'esecuzione di una TAC dentalscan del mascellare superiore e TAC dei seni mascellari dalle quali l'odontoiatra otterrà tutte le informazioni di cui ha bisogno.
I rischi post-operatori sono pressocchè nulli se l'intervento viene eseguito senza problemi e senza lacerazioni della membrana, nei primi giorni tuttavia si osserverà la formazione di un edema ed un ematoma sottocutaneo dovuti all'intervento stesso la cui entità varia da paziente a paziente e che può essere ridotta dall'utilizzo di protocolli preoperatori opportunamente prescritti dall'odontoiatra.
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